Project Description
PIERLUIGI COSTANTINI
— 01.01 —
Dalla sofferenza, all’orgoglio dell’appartenenza.
Lungo l’itinerario delle immagini, le persone, le cose, le esistenze con i loro travagli e le aspettative; l’autore mostra per la prima volta, le cose nel loro apparire quotidiano, umile e schietto, nei centri di accoglienza abruzzesi (strutture ricettive per migranti, rifugiati e richiedenti asilo politico, nella regione Abruzzo, regione simbolo di accoglienza e integrazione, del centro Italia), la dignità delle persone che va oltre la povertà dei luoghi e dei beni, i volti, espressioni di orgoglio, gioia, serenità, di chi con fatica e forza vuole ricostruire una nuova appartenenza.
Sono in cammino per incontrare nuove persone e nuovi paesi.
Nell’integrazione parlano le cose, gli affetti, piccoli indizi che raccontano la vita.
Il coraggio di camminare insieme, anche se per un breve tratto e dare voce, proiettare nel futuro la speranza per un destino migliore da costruire.
Il titolo “01.01” è un grido di rinascita e speranza, molti migranti arrivano in Italia senza sapere quanti anni hanno ed in che anno sono nati, perche molto spesso arrivano da piccoli villaggi e non da grandi citta, per questo (come procedura di registrazione) vengono registrati il 1 gennaio, potendo pero loro scegliere liberamente l’anno di ipotetica nascita.
Questo provoca, come conseguenza, una spersonalizzazione della propria realtà, del proprio essere, ma è anche, al tempo stesso, un nuovo punto di partenza, una nuova via per ricostruire la propria vita.
L’imperativo morale impone di non passare accanto senza soffermarsi per una riflessione, un sorriso, una stretta di mano e poi proseguire nella vita. La riflessione ci porta a dover assumere, tutti, la responsabilità di fronte a eventi che richiedono impegno nella risoluzione dei problemi che essi comportano.
Il processo di integrazione è molto lungo, a causa delle lunghe procedure burocratiche di registrazione, visite mediche, permessi di soggiorno. Per i primi mesi di permanenza, con il primo permesso di soggiorno non hanno possibilità di lavorare, successivamente con il secondo permesso di soggiorno (che potrebbe arrivare anche a distanza di un anno), possono poi iniziare a lavorare ed integrarsi nel vero senso della parola.
“Su questi barconi gli uomini si mettono tutti sul bordo, come una catena umana, per proteggere le donne, i bambini e gli anziani all’interno, dal freddo e dall’acqua. Sono famiglie. Famiglie come le nostre”.
BIOGRAFIA
Arrivo tardi alla fotografia, dopo essermi laureato in Giurisprudenza e dopo essere stato musicista per 15 anni in una band di rhythm n blues. Inizio a fotografare e a studiare da autodidatta, come spesso succede. Ma la fotografia è sempre stata piu di una passione. Ho iniziato con una vecchia Pentax LX, facendo esperienza fotografando amici e familiari, poi ho iniziato a studiare da autodidatta, come succede spesso, per poi continuare la mia formazione con fotografi di livello nazionale e internazionale. Tutto stava cambiando nel tempo, il mio modo di vedere le cose e soprattutto vedere le persone. Ho deciso, cosi, che sarebbe stata la mia strada, vivere di fotografia. Vivo e lavoro sia in Abruzzo che a Milano, viaggio spesso e questo mi permette anche di vedere e conoscere posti nuovi.
La mia formazione è inizialmente dedicata al ritratto, un territorio per me ignoto, ma ne avevo una naturale propensione, cosi ho intrapreso un percorso di formazione che ha avuto come punto di riferimento il fotografo Eolo Perfido. Ho dedicato parte della mia formazione anche allo studio della Street Photography con professionisti del genere. Se l’elemento umano è al centro della mia fotografia, la disciplina che mi mette in relazione ad esso nel quotidiano, è proprio la Street Photography. Attualmente il mio lungo percorso è guidato da Toni Thorimbert (fotografo di moda di fama internazionale) con cui ho affrontato e sto affrontando strade diverse, dallo studio della fotografia di moda al ritratto. Tutto cambia di nuovo, ma soprattutto cambia il mio atteggiamento, la fotografia pulsa è viva e culmina con un progetto fotografico: “CIBO” (divenuto libro), con il quale sono stato finalista al Premio Voglino 2018 di Fotografia Etica, ed entrato a far parte della Italian Collection 2018 (piattaforma dedicata a tutti gli autori italiani di talento della nostra comunità artistica).
“Pier entra in studio, affilato, gli occhi sono attenti e vigili” (Toni Thorimbert, Gennaio 2019)